Quando Milano sembrava un film noir
Gli anni ‘60 e ‘80 a Milano erano anni di rapine, sparatorie e rapimenti. Piero Colaprico li racconta, insieme ai suoi protagonisti, nel nostro nuovo podcast
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Il racconto dei gangster di Milano
di Piero Colaprico, giornalista e autore del podcast
La telefonata che arrivava a ora tarda dal “Tebano”, il re delle bische, e le cene milanesissime con un ex della banda Turatello. Il divertimento del palcoscenico, condiviso con Luciano Lutring, il solista del mitra, e la pizza insieme con il “morto che cammina”, il pentito di ‘ndrangheta Saverio Morabito. L’ultima promessa di Franchino Restelli della banda dei Milord e i vari ragionamenti intorno alla banda Vallanzasca e agli anni ’70. Ero e sono un cronista che conosce la strada e chi la abita.
Non parlo per sentito dire, credo che esistano briciole di verità. Anche da questo sentimento nasce la prima serie di podcast intitolati “Gangster”: mi ha aiutato chi c’era, e chi c’è, compresi alcuni detective che mai avevano raccontato prima d’ora la nuda e cruda realtà dei fatti.
Il primo episodio di Gangster è già disponibile sulle principali piattaforme di ascolto gratuite e si può ascoltare la serie completa in anteprima su App MyTIM
di Francesca Abruzzese, editorial content
Piero Colaprico non è un giornalista qualsiasi. Va in giro in moto, spesso in giubbotto di pelle, conosce a memoria la storia criminale di Milano e ha rapporti diretti con chi, negli anni ‘70 e ‘80, ha segnato quella stagione nera: vecchi capi della polizia, ex criminali, figure chiave ormai ai margini o fuori scena.
Quello che colpisce davvero, però, non è il colore, ma la sostanza: la sua memoria è precisa, resistente al tempo, radicata nei fatti. Colaprico ha saputo mantenere un filo con quel passato — anche con persone che oggi hanno cambiato vita, hanno scontato la pena, o sono in pensione.
Osservarlo lavorare sul campo ti ricorda che le storie non restano solo parole scritte: sono persone, scelte, conseguenze. È qui che il valore dell’intervista audio, raccolta di persona, si fa evidente: non c'è filtro, non c'è distanza. È il contesto, l’atmosfera, il tono della voce che trasformano una testimonianza in qualcosa di vivo, che restituisce complessità a vicende spesso ridotte a poche righe d'archivio.
di Francesca Abruzzese, editorial content
Una cosa che faccio sempre prima di lavorare a un podcast è cercare nel catalogo della biblioteca i libri che possono darmi una mano o anche solo un po’ di ispirazione. È così che ho scoperto Milanesi brava gente – Storie di nera a Milano 1946–1975, scritto da Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli, storici conduttori del programma Radiografia nera di Radio Popolare.
Il libro, come il programma radiofonico da cui nasce, è una ricostruzione a metà tra il giornalismo e la fiction. Non cede al sensazionalismo, ma racconta storie di cronaca con attenzione storica e ritmo narrativo. Nelle parole dello stesso Piero Colaprico, che ne firma la prefazione, questo è un libro che parla del nero, ma anche del grigio di un’“onnipoli”, quale è Milano: una città che contiene tutto, e che tutto trasforma.
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