La “divina” Eleonora Duse
A cento anni dalla sua scomparsa, raccontiamo la vita della più grande attrice teatrale italiana attraverso tre dei suoi ruoli magistrali
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Una donna venuta dal futuro
di Sara Poma, Head of Chora e Will studio
Una delle cose che più amo del mio lavoro è avere la possibilità di conoscere personaggi del passato che possono insegnarci qualcosa oggi. È successo tante volte da quando lavoro a Chora: figure di cui conoscevo, come chiunque, il nome ma di cui ignoravo le vicende di vita e i motivi per cui sono passate alla storia. Con Eleonora Duse è successo così. Sapevo che era stata una grande attrice, diventata famosa in tutto il mondo, ma prima di curare questo podcast non avevo idea di quanto fosse stata una donna rivoluzionaria, come interprete teatrale, come imprenditrice e come femminista ante litteram. Una donna venuta dal futuro.
“Lo specchio di Eleonora” è una serie è realizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale nell’ambito del progetto speciale “DonnaDuse”.
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di Francesca Abruzzese, autrice
Raccontare la vita di Eleonora Duse poteva prendere mille strade diverse, ma fin dall’inizio abbiamo sentito che la direzione giusta fosse intrecciare i suoi talenti – di artista, imprenditrice e intellettuale – con le voci e il sentire delle donne di oggi.
Duse non ci ha lasciato solo interpretazioni teatrali straordinarie, ma anche un’eredità di pensiero e azione che continua a parlarci. Incontrare intellettuali e professioniste come Maura Gancitano, Vera Gheno, le autrici di Mis(s)conosciute e Chiara Albanese è stato un viaggio sorprendente. Ognuna di loro ha portato una prospettiva unica, capace di rendere attuali le tematiche che Duse ha incarnato. E quello che più mi ha colpito è stata la loro capacità di essere profonde e originali, con quel tocco “pop” che rende tutto più accessibile e vivido.
Le chiacchierate che abbiamo raccolto in questo podcast non sono solo approfondimenti su Duse: sono uno scambio sincero, che mi ha confermato quanto il podcast sia un mezzo potente per creare connessioni, non solo tra idee e persone, ma anche tra epoche e sensibilità diverse.
Per continuare a esplorare il mondo delle arti interpretative del Novecento, facciamo un salto negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘20, un momento rivoluzionario per l’industria cinematografica con l’arrivo del sonoro.
The Artist cattura con eleganza e profondità questo periodo di trasformazione attraverso le storie di George Valentin (Jean Dujardin), star del cinema muto la cui carriera si sgretola, e Peppy Miller (Bérénice Bejo), una giovane attrice che abbraccia il cambiamento per diventare un simbolo del nuovo cinema.
Diretto da Michel Hazanavicius, il film è una lettera d’amore al cinema muto, un tributo audace che restituisce il fascino di un’epoca passata. Girato in bianco e nero, senza dialoghi se non in rare occasioni, e sostenuto da una colonna sonora orchestrale potente ed evocativa, The Artist è un’esperienza visiva e narrativa unica. Vincitore di cinque Premi Oscar, tra cui Miglior Film, è un capolavoro che celebra il coraggio di reinventarsi e la magia del cinema.
“Se la vista di cieli azzurri ti riempie di gioia, se le cose semplici della natura hanno un messaggio che tu comprendi, rallegrati, perché la tua anima è viva.”
Eleonora Duse
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