Cesare Pavese continua a raccontarci di noi
In un podcast abbiamo cercato di riscoprire l’uomo Cesare Pavese attraverso i protagonisti delle sue opere letterarie
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L’uomo e lo scrittore
di Pierluigi Vaccaneo, direttore di Fondazione Pavese
Per conoscere a fondo un’opera letteraria credo ci si debba mettere in ascolto con il cuore: intellettualizzare la letteratura, specie quella dei grandi autori come Cesare Pavese, ci porta a cercare esclusivamente lo scrittore e mai l’uomo che si nasconde tra quelle pagine.
Questo vale per tutti ma più profondamente vale per Cesare Pavese che ha fatto di questo approccio un tratto stilistico, sacrificando la vita dell’uomo in favore di quella dello scrittore, salvo poi ricercare il proprio destino, ferocemente, nella vita dei suoi personaggi.
Con il podcast Era sempre festa abbiamo cercato di ascoltare l’uomo Cesare Pavese attraverso i protagonisti delle sue opere, attraverso le storie che vivono e le passioni che cercano e consumano; e lo abbiamo fatto con l’aiuto di lettori speciali che hanno dialogato con quei personaggi per ascoltarne, con il cuore, la vita. A cominciare da Malika Ayane, che con la sua voce ci ha guidato tra le puntate della seconda stagione del podcast
di Francesca Abruzzese, autrice del podcast
La cosa che mi ha sorpreso di più, lavorando a questo podcast, è quanto vivo sia il ricordo di Cesare Pavese ancora oggi. Prima di tutto, attraversare le Langhe fino a Santo Stefano Belbo è stato come vedere le sue parole concretizzarsi davanti a me in paesaggi di cui, fino a quel momento, avevo solo letto.
Nonostante la distanza temporale che ci separa da questo autore, le carte e le fotografie conservate alla Fondazione Pavese, tramandano le sue vicende e le sue idee, vivide e attuali. Ma soprattutto, gli aneddoti e i racconti su Cesare Pavese del direttore Pierluigi Vaccaneo ce lo hanno raccontato come fosse un caro amico.
Questo affetto e la dedizione nel conservare la sua memoria sia umana che letteraria è stata la chiave per trasmettere in maniera fedele le opere di questo scrittore.
di Francesca Abruzzese, autrice
Grovigli di Malika Ayane è un viaggio emotivo tra atmosfere raffinate e melodie avvolgenti.
L'album, uscito nel 2010, mescola pop, jazz e soul, con testi intimi che esplorano l'amore e le sue complessità. La voce calda e distintiva di Malika si adatta perfettamente alle orchestrazioni curate, con brani come Ricomincio da qui scritto a quattro mani con Pacifico – che catturano l'essenza del disco. Le collaborazioni, come quella con Paolo Conte in Little Brown Bear, aggiungono un tocco unico.
Grovigli è un lavoro maturo, che conferma Malika come una delle voci più eleganti del panorama musicale italiano.
Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere
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